Ho letto un libro molto interessante di Daniel Goleman, psicologo statunitense noto al pubblico per i suoi libri sull’INTELLIGENZA EMOTIVA.
Mi ha colpito molto l’analisi che fa (su dati statunitensi) di cosa cercherebbero dei datori di lavoro nei candidati. Secondo tale inchiesta emerse:
La capacità di imparare sul lavoro
La capacità di ascoltare e comunicare oralmente
La capacità di adattarsi e di reagire in modo creativo a insuccessi e ostacoli
Dominio di sé, fiducia e motivazione personali per lavorare verso degli obiettivi
Desiderio di sviluppare la propria carriera
Efficacia nel lavoro di gruppo e nelle relazioni interpersonali, capacità di cooperate, lavorare in team e negoziare
Capacità organizzative
Potenzialità per assumere la leadership
Competenza nella scrittura, lettura e capacità di calcolo
Capacità tecniche specifiche
Da questo elenco si può notare come le competenze che vengono definite SOFT SKILLS sono molto numerose e diventano requisiti indispensabili per essere assunti o per riuscire a tenersi un lavoro.
Esiste in psicologia il PRINCIPIO DI PETER secondo il quale le persone vengono promosse fino ad arrivare ad un livello in cui sono incompetenti. Un individuo promosso per le sue abilità tecniche arriverà ad un punto in cui molti dei suoi compiti avranno a che fare con la GESTIONE DELLE RISORSE UMANE e non più con le capacità tecniche. In pratica un alto quoziente intellettivo ed elevate competenze tecniche possono avere un effetto paradossale se non sono supportate da un buon QUOZIENTE DI INTELLIGENZA EMOTIVA.
Cosa si intende per intelligenza emotiva?
1) La competenza personale
Per competenza personale si intende il modo in cui controlliamo noi stessi e comprende
Consapevolezza di sé (consapevolezza emotiva, autovalutazione, fiducia in se stessi)
Padronanza di sé (autocontrollo, fidatezza, coscienziosità, adattabilità, innovazione)
Motivazione (spinta alla realizzazione, impegno, iniziativa, ottimismo)
2) La competenza sociale
Per competenza sociale si intende il modo in cui gestiamo le relazioni con gli altri e comprende
Empatia (comprensione degli altri, assistenza, promozione dello sviluppo altrui, sfruttamento delle diversità, consapevolezza politica aziendale)
Abilità sociali (comunicazione, leadership, influenza, catalisi del cambiamento, gestione dei conflitti, costruzione di legami, collaborazione, lavoro in team)
Conclusioni
E facile intuire poi, a seconda del tipo di lavoro e del contesto, come alcune competente emotive siano più importanti di altre.
A fronte di queste informazioni e della sempre maggior attenzione alle soft skills nei contesti lavorativi (vi basti guardare le offerte di lavoro come riportano liste sempre più lunghe di queste competenze) il mio consiglio è il seguente: cerca di capire quali sono le tue competenze emotive e lavora su di esse per portarle al più alto livello possibile. Come è possibile apprendere le competenze tecniche, allo stesso modo è possibile apprendere le competenze emotive. Una figura professionale che può aiutarti a fare questo è lo psicologo. Se per esempio al lavoro sei spesso in ansia o ti arrabbi facilmente o manifesti qualche tipo di disagio/malessere, lo psicologo ti può aiutare a capirne l’origine e aiutarti a migliorare la skills necessaria per lavorare meglio.
Bibliografia:
“Lavorare con intelligenza emotiva” di Daniel Goleman – ed BUR Psicologia e Società, 2006
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