In questi giorni stiamo assistendo a un fenomeno di vasta portata sociale.
La famiglia dei Coronavirus è un ceppo di virus responsabili di varie malattie compreso il comune raffreddore. La caratteristica di COVID-19 sta nella facilità di contagio e nell’importanza dei sintomi che, per soggetti già debilitati e/o affetti da altre patologie, può diventare letale.
La PSICOSI O ISTERIA DI MASSA è un fenomeno scientificamente provato per cui si manifestano gli stessi sintomi isterici in più persone.
L’arrivo del COVID-19 in Italia è una realtà e con il termine “psicosi” pare centrare poco dal momento che esiste veramente.
Non è mia intenzione sminuire in nessun modo l'importanza di questo virus per cui invito chiunque a SEGUIRE LE 10 REGOLE DI PREVENZIONE DEL CONTAGIO emesse dal Ministero della Salute.
E' però doveroso distinguere ciò che è reale da ciò che è psicologico in quanto a volte queste due dimensioni possono intersecarsi fino a confondersi tra loro.
La psicosi di massa può attivarsi quando un gruppo di persone si convince di avere la stessa malattia. I sintomi generati dalla psicosi di massa possono essere simili o uguali a quelli generati dalla malattia temuta ma sono in realtà il frutto di una DISTORSIONE COGNITIVA e non sono i sintomi della malattia temuta.
La preoccupazione per il diffondersi del Coronavirus genera in tutti noi preoccupazione che è assolutamente sana finchè ci motiva a seguire le norme igieniche necessarie ad evitare la pandemia. La preoccupazione è un meccanismo di pensiero che tende a generare ANSIA e con essa anche i sintomi fisici tipici dell'ansia stessa come ad esempio AFFANNO, NAUSEA, MAL DI TESTA, DEBOLEZZA.
Se la mente interpreta questi sintomi nel modo corretto, ovvero come segno della preoccupazione, il nostro comportamento si orienta a comportamenti funzionali alla prevenzione del contagio.
Se invece la nostra mente si focalizza su questi sintomi interpretandoli come segno di possibile contagi, l’ansia aumenta e con essa anche la sintomatologia ad essa legata. In questo caso anziché occuparsi della prevenzione si è portati a intasare i numeri utili e gli ospedali. Da questa situazione si può poi verificare il “contagio della paura”.
COME COMPORTARSI IN CASO DI SINTOMI SIMILI?
Prima di tutto è necessario fermarsi e prendere un po’ di tempo per ascoltarsi. Il mio suggerimento è quello di sedersi o sdraiarsi e di concentrarsi sul proprio respiro per alcuni minuti seguendo la TECNICA DELLA RESPIRAZIONE CONTROLLATA che trovate completa in PDF da scaricare al seguente link https://www.alessandrazappellini.com/materiali-free . Con questa tecnica date modo al vostro corpo di rimettere in equilibrio ossigeno e anidride carbonica eliminando lo “stordimento” generato da un surplus di ossigeno che solitamente si verifica quando siamo molto in ansia.
Analizzate i vostri pensieri e RAZIONALIZZATE. Possiamo e dobbiamo utilizzare le regole di prevenzione a tutela di di noi stessi ma soprattutto di persone più deboli che sarebbero a rischio con qualsiasi tipo di virus influenzale ma attenzione a non attivare pensieri catastrofici. Sono molte di più le vittime dello smog che non quelle del coronavirus.