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  • Dr.ssa Alessandra Zappellini

CRITICHE E AUTOSTIMA: IMPARARE AD ACCETTARE LE CRITICHE E’ UNA QUESTIONE DI AUTOSTIMA


Parliamoci chiaro. Le critiche non fanno piacere a nessuno. Nonostante questo sia condivisibile da tutti ci sono almeno 2 categorie di persone: quelli che emotivamente sono in grado di gestire le critiche e quelli che, di fronte ad una critica, provano un senso di inadeguatezza tale da non riuscire a gestirle se non attraverso l’evitamento del confronto (con chi ha fatto la critica e con se stesso) o con un'esplosione emotiva sproporzionata (rabbia, vergogna, colpa).

In quest’ultimo caso parliamo di persone che molto probabilmente hanno un problema di autostima. Pensano, per aver commesso un errore o essere messi in discussione per qualche comportamento, sia il risultato della loro inadeguatezza che cercano di tenere nascosta al mondo aspirando ad ideali di perfezione del tutto irrazionali. L’obiettivo non può essere quello di fare sempre tutto bene e/o in modo condiviso da tutti. Non è un obiettivo realizzabile.

L’obiettivo dovrebbe essere quello di rendersi conto che hanno una reazione abnorme di fronte ad una cosa che è del tutto normale ovvero il confronto con il punto di vista dell’altro (il più delle volte diverso dal proprio) e che sia possibile regolarizzare il proprio assetto emotivo partendo dall’incremento della propria autostima. E’ possibile sbagliare o portare avanti un’opinione o un comportamento messo in dubbio da altre persone senza per questo percepirsi come inadeguati (e di conseguenza emotivamente arrabbiati o imbarazzati o colpevoli).

Ma come è possibile incrementare l’autostima? Ci sono molte proposte sul mercato di come aumentare l’autostima: corsi, libri, seminari, convegni, etc…

Io credo che il principio su cui si debba fondare un incremento dell’autostima è che questo non può avvenire dall’esterno ma dall’interno. Con l’autostima degli altri non è possibile costruire la propria.

L’autostima è un costrutto complesso che si fonda sul valore che diamo a noi stessi. Se pensiamo che per aver valore dobbiamo essere perfetti ecco che alla più piccola critica crolleremo perché basiamo la nostra autostima su un’idea folle (ovvero quella di perfezione) senza renderci conto che la perfezione non esiste. L’essere umano è meravigliosamente imperfetto.

Detto questo passiamo all’aspetto più pratico. Come si affrontano le critiche?

  • Se vi mettete sulla difensiva, negando la situazione e attaccando chi vi ha rivolto la critica, scatenerete una discussione.

  • Se accettate la possibilità di aver commesso un errore o che chi vi critica possa pensarla diversamente da voi, si può aprire un confronto costruttivo per entrambi.

Per arrivare ad un confronto costruttivo è necessario arrivare alla consapevolezza che è possibile essere messi in discussione senza per questo essere sbagliati o ritenere sbagliati gli altri. L’oggetto del confronto non è la persona ma un comportamento o una prestazione o un dettaglio. E se chi vi critica tende a spostare il confronto dal dettaglio alla vostra persona ci sta dicendo che lui non sa come ci si confronta e non che voi siete sbagliati


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