Si parla di malattie croniche quando ci si trova di fronte a patologie che accompagnano la persona nel corso di tutta la vita. Le malattie croniche sono tantissime e diverse tra loro sia per quanto riguarda le cause, gli organi interessati, il decorso o la sintomatologia. Tra le più diffuse o conosciute possiamo menzionare il diabete, l’artrosi/artrite, l’asma, la celiachia, le patologie tiroidee, la sclerosi multipla e molte altre. Si tratta di patologie che, visto l’allungamento della vita, sono diventate molto frequenti perchè invecchiando siamo più a rischio.
Ci sono aspetti che tendono ad accomunare le malattie croniche. Prima di tutto la durata nel tempo. Queste malattie sono caratterizzate dal fatto che non giungono ad una guarigione ma si caratterizzano da momenti di remissione dei sintomi a momenti di acutizzazione. In secondo luogo è fondamentale che la persona affetta da patologia cronica possa adattarsi allo stato fisico e psichico che la malattia comporta. Il soggetto affetto da malattia cronica deve gestire i cambiamenti fisici della malattia e i nuovi stili di vita imposti per evitare acutizzazioni della patologia. Tutto questo deve essere integrato nella propria identità per poter raggiungere il maggior grado di benessere possibile.
Dal punto di vista psicologico una diagnosi per una malattia cronica ha un impatto emotivo forte. Ci si trova pervasi da emozioni quali rabbia, paura o tristezza. Sono stati emotivi perfettamente normali che vanno riconosciuti ed elaborati affinchè non diventino sentimenti duraturi. Una volta riconosciute ed elaborate le emozioni provate in un primo momento, è necessario riconoscere i limiti che la malattia impone integrandoli nella propria identità. Solo così smetteremo di rincorrere la persona che eravamo prima della malattia e inizieremo a costruire la nostra nuova persona aggiustando gli obiettivi in funzione dei limiti imposti dalla malattia.
Spesso il riconoscimento e l'elaborazione emotiva avvengono naturalmente. L’essere umano è per natura resiliente ovvero è capace di affrontare e superare un evento traumatico. Quando questo non avviene naturalmente è sicuramente indicato chiedere aiuto.
Per la riorganizzazione della propria vita se si è affetti da malattie croniche potrei parlare del mangiare sano, dell’attività fisica, dell’aderenza alle cure e ai farmaci. Ma sono cose che tutti sanno. Il problema è che anche se si sanno spesso non si mettono in pratica e questo avviene perché implicano azioni forzate, non naturali. I modi per rendere questi comportamenti di vita meno forzati sono 2. Il primo è dato dalla motivazione mentre il secondo dall’acquisizione di nuove abitudini giornaliere.
La motivazione ci dà la spinta iniziale ma è molto difficile che sia tutti i giorni ed in ogni momento sempre alta. La cosa più utile che possiamo fare è trovare il modo di acquisire nuove abitudini e questo perché le abitudini sono automatiche e non ci costano fatica.
E' possibile creare delle nuove abitudini passando attraverso una motivazione iniziale a mantenere costante un comportamento per almeno 3 settimane. Se facciamo questo sforzo iniziale l’abitudine si radica nel nostro comportamento e così, fare ogni giorno una passeggiata, ad esempio, non diventa più un’imposizione ma diventa un comportamento automatico integrato nella nostra persona. In questo modo è possibile automatizzare comportamenti quali mangiare o non mangiare certe cose, fare o non fare certe attività, assumere nuovi farmaci e molto altro.