Per spiegarti cosa sia il panico ti racconterò un aneddoto.PANICO deriva da PAN (quello del flauto di Pan).
Pan era il dio della mitologia greca metà uomo e metà caprone, figlio deforme di una semplice ninfa.
Pan viveva nei boschi dove cercava di dare sfogo alla sua esuberanza sessuale. Era infatti il terrore delle ninfe.
Adorava spaventare i viandanti con ululati terribili e un vocione spaventoso. E’ da questo costume che deriva la parola «panico» usata oggi come TERRORE IMPROVVISO che assale qualcuno annebbiando la ragione.
Ma cosa ci succede quando abbiamo paura? Se improvvisamente ci trovassimo di fronte ad un serpente velenoso o ad un leone o ad un assassino come reagirebbe il nostro sistema nervoso? Di fronte ad un pericolo siamo naturalmente portati a scappare oppure ad attaccare la fonte di pericolo. Per fare questo il nostro corpo deve essere pronto, i nostri muscoli devono poterci far scattare, la nostra vista deve essere più acuta, dobbiamo essere più leggeri per poter correre senza zavorre, ecc..
E’ per questo motivo che serve introdurre in corpo energia e lo facciamo sotto forma di ossigeno. Ecco che aumenta la respirazione e il cuore deve accelerare per portare tutto l’ossigeno incamerato a destinazione ai vari organi e tessuti.
Attenzione però! A questo punto ci stiamo predisponendo ad una condizione chiamata alcalosi metabolica ovvero nel nostro corpo c’è più ossigeno di quello che potrebbe servire e questo causa sintomi quali intorpidimento, stato confusionale, tremori…
Vediamo di riassumere: quando abbiamo paura il nostro corpo ha bisogno di energia sotto forma di ossigeno per prepararsi a fuggire o attaccare e questo provoca aumento della FR e della FC con conseguenti tremori, intorpidimento, stato confusionale.
Torniamo al nostro attacco di panico: l’AP non è altro che un periodo di PAURA o disagio intensi in assenza di vero pericolo e accompagnati da sintomi cognitivi e somatici tipo tachicardia, sudorazione, tremori e/o scosse, dispnea, sensazione di asfissia, dolore o fastidio al petto, nausea o disturbi addominali, sensazione di sbandamento, instabilità, testa leggera o svenimento, parestesie, brividi o vampate di calore..insomma..tutto ciò che il troppo ossigeno in circolo può provocarti!
Ciò che lo differenzia dalla paura come ne ho parlato prima è una riflessione che fai sui tuoi sintomi e che ti portano ad avere paura di perdere il controllo o di impazzire o di morire. Insomma, in pratica diventa PAURA DI AVERE PAURA!
Cosa è possibile fare quando si ha un ATTACCO DI PANICO?
Intanto è necessario riequilibrare l’ossigeno concentrandosi sulla respirazione. La tecnica di respirare in un sacchetto di carta sarà anche banale ma è molto utile perché ci permette di vedere il nostro respiro e di regolarizzarlo.
Se l’attacco di panico ha lasciato una sensazione di disagio e/o paura di averne altri o se gli attacchi si ripetono e tutto ciò crea difficoltà nel gestire la propria vita e/o sofferenza psicologica è necessario riconoscere il BISOGNO DI AIUTO.
I dati ci dicono che la prognosi migliore si ha con la PSICOTERAPIA COGNITIVO COMPORTAMENTALE ovvero una forma di psicoterapia basata sull’individuazione di pensieri e comportamenti che mantengono il problema e sulla loro modificazione.
Di solito la parte sintomatica del panico si risolve o riduce in poche settimane!