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  • Dr.ssa Alessandra Zappellini

CATTIVO SONNO E USO DI SOSTANZE PSICOATTIVE IN ADOLESCENZA


I cambiamenti sociali ed evolutivi dell’adolescenza si riflettono anche nel ritmo sonno-veglia.

Molto spesso gli adolescenti si trovano a sperimentare attività serali e notturne attivanti che tendono a spostare l’orario dell’addormentamento. Tra queste attività basti pensare ai videogiochi, l’uso del computer, lo smartphone…sono tutti oggetti che attivano e allontanano dal sonno. Anche l’attività sportiva è spesso localizzata nelle tarde ore del pomeriggio. Ad esempio i corsi di calcio, pallavolo, nuoto…

Tutto questo non rappresenterebbe un grosso problema per il sonno se non fosse che, a fronte di uno spostamento in avanti dell’addormentamento, l’orario del risveglio è rimasto sempre quello ovvero quello dell’ingresso a scuola.

Questa situazione comporta una costante deprivazione di sonno nei nostri adolescenti che si trovano a dormire in media 2 o 3 ore in meno rispetto alle 9 che sarebbero necessarie alla fascia d’età.

Il risultato è una continua sonnolenza diurna che molti adolescenti cercano di contrastare facendo uso di sostanze psicoattive tipo caffeina e bevande energetiche che poi diventano controproducenti per il sonno.

Cosa possiamo fare per aiutare i nostri ragazzi? Spostare l’orario di apertura delle scuole di un’ora sarebbe probabilmente un’evoluzione per la quale la società non è pronta per cui non resta che tentare di indirizzare gli adolescenti ad una condotta del sonno più genuina, magari facendo leva sul miglioramento delle prestazioni scolastiche e sportive. Un valido aiuto viene anche dalle tecniche di rilassamento che, se applicate quando si va a dormire possono aiutare ad anticipare l’addormentamento.


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