La sindrome da burnout deriva da un processo stressogeno che colpisce le persone in ambito lavorativo (ma non solo) e porta con sé una perdita della motivazione.
Analizzando le cause che potrebbero contribuire all’insorgere della sindrome è stato possibile classificarle in tre categorie:
1) Eccesso di aspettative rispetto al ruolo
2) Mansioni frustrante
3) Disorganizzazione
Questo può comportare l'insorgere di un malessere che si esplica attraverso 3 fasi:
1) ESAURIMENTO EMOTIVO
sensazione di non avere più qualcosa da dare e che viene esperito spesso come impotenza, tensione, impazienza, nervosismo o anche depressione e demotivazione rispetto a tutte le attività quotidiane precedentemente soddisfacenti.
2) DEPERSONALIZZAZIONE
tendenza a reagire in modo freddo o persino cinico-aggressivo nei confronti delle persone.
3) RIDOTTA REALIZZAZIONE
sfiducia nelle proprie capacità e competenze
I sintomi più frequenti di questa sindrome possono venire classificati in 4 categorie:
SINTOMI FISICI (mal di testa, acufeni, sintomi digestivi, tensione al collo/spalle...)
SINTOMI COMPORTAMENTALI (atteggiamento critico, alimentazione compulsiva, difficoltà a portare a termine i compiti...)
SINTOMI EMOZIONALI (tensione, rabbia, nervosismo, ansia, paranoia, infelicità...)
SINTOMI COGNITIVI (distrazione, preoccupazione...)
La sindrome da burnout colpisce principalmente le persone che, per lavoro o altro, sono inondate da richieste eccessive, soprattutto da richieste "relazionali". E' più comune in operatori sanitari e insegnanti ma altre categorie lavorative non ne sono immuni.
Un'altra categoria a rischio burnout sono i genitori, soprattutto quando stanno con i figli per molte ore al giorno. Durante il lockdown da covid19, molti genitori si saranno trovati a dover stare tutto il giorno con figli che non andavano a scuola e questo può aver causato l'insorgenza di stress che a sua volta può aver innescato la sindrome da burnout.
Ci sono delle soluzioni per prevenire il burnout che andrebbero messe in pratica da tutti e che vanno ad agire sulle variabili individuali che mettono una persona a rischio. Tali soluzioni prevedono di impegnarsi in:
-AUTOCONSAPEVOLEZZA (del proprio corpo e della propria mente)
-IGIENE DI VITA (sonno, alimentazione…)
-RIDIMENSIONARE L’IMPORTANZA CHE IL LAVORO HA NELLA NOSTRA VITA
-EVADERE DALLA ROUTINE APPENA POSSIBILE
-ASSUMERE UN ATTEGGIAMENTO POSITIVO DI FRONTE ALLE SITUAZIONI CHE CI CAUSANO PIU’ STRESS
-RESTARE UMILI PER CONTINUARE A IMPARARE
Quello che è importante è rendersi conto che ci sono dei contesti nei quali saremo bombardati da stimoli stressanti e sui quali non è possibile agire direttamente. La cosa migliora da fare è lavorare sulla propria capacità di gestire lo stress. Non a caso è una competenza richiesta in molte job description ovvero da molte posizioni aperte nel mercato del lavoro.
Per gestire lo stress è molto utile impara la tecnica della respirazione controllata che potete leggere qui: https://www.alessandrazappellini.com/post/2018/04/27/come-rilassarsi-la-tecnica-della-respirazione-controllata
Comments